domenica 20 luglio 2008

difendiamo i cam


La data del 30 giugno 2008 rappresenta l’ennesima tappa dello smantellamento dei servizi pubblici a Milano e di tutti quegli strumenti di coesione sociale e territoriale che nei decenni scorsi hanno caratterizzato il vivere comune nella nostra città. Infatti a quella data hanno avuto termine i contratti di un significativo gruppo di operatori socio-culturali dei C.A.M. (Centri di Aggregazione Multifunzionale, gli ex Centri Territoriali Sociali).

Oltre al drammatico aspetto della precarietà che colpisce questi lavoratori, mortificati nella loro professionalità (pur ampiamente riconosciuta anche da un ordine del giorno votato in consiglio comunale all’unanimità) e costretti a barcamenarsi per sopravvivere, vi è l’amara constatazione che il Comune evidentemente è interessato ad eliminare tutte le forme di “presidio democratico” del territorio, per una privatizzazione dei servizi che non guarda affatto all’interesse dei cittadini, bensì solo ai profitti dei soliti noti.

I servizi CAM hanno svolto un ruolo importante di rivitalizzazione del tessuto sociale dei quartieri, hanno stimolato la socializzazione, hanno fornito strumenti per cercare di fronteggiare degrado e disagio sociale, hanno favorito il senso di appartenenza al territorio e la coscienza del vivere civile. In queste strutture di frontiera, operatori socio-culturali preparati e appassionati del proprio lavoro hanno svolto una importantissima funzione di monitoraggio e di raccordo tra i bisogni della cittadinanza e le istituzioni. Eliminare questi strumenti di coesione sociale non può che accrescere l’insicurezza nei territori, a cui oggi si pretende di rispondere solo con la militarizzazione e le misure di ordine pubblico.

Nelle strutture dei Centri Territoriali Sociali giocavano un ruolo importante anche i cittadini (che in passato partecipavano ai comitati di gestione) e i consigli di zona, che vedevano nel settore uno dei pochi ambiti di effettiva applicazione del decentramento, termine di cui tanto ci si riempie la bocca, ma che viene costantemente soffocato da un centralismo vorace dell’amministrazione comunale.

Riteniamo profondamente negativa la scelta del Comune di assegnare a Milanosport la gestione delle attività dei CAM. Ci battiamo per la valorizzazione della partecipazione dei cittadini, per il rafforzamento del ruolo del consiglio di zona, per il rispetto e la valorizzazione della professionalità degli operatori del settore.

Per questo a partire da settembre svolgeremo iniziative presso i CAM della zona 1 di Milano (Garibaldi, Ponte delle Gabelle, Romana e Scaldasole) per avviare un percorso assieme ai cittadini tutti, con l’obiettivo di portare l’amministrazione comunale a riconsiderare le scelte intraprese.